Parimenti abbiamo assistito ad un notevole sviluppo delle tecnologie innovative per la sostituzione valvolare aortica (TAVI) e dell’aritmologia (defibrillatori).
Nel 2024 sono state definite le “Linee di indirizzo per la gestione integrate dello scompenso cardiaco”, punto di riferimento per la gestione delle patologie croniche, in base alle quali la parte assistenziale, costituita da Medici di medicina generale e infermieri territoriali, si sposta dall’ospedale al territorio in un’ottica di omogeneizzazione delle diverse realtà. La telemedicina diventa strategica per portare l’assistenza specialistica anche nelle zone più disagiate e ai pazienti con difficoltà di movimento. Anche per questo gli investimenti in sanità digitale sono volti alla creazione di reti di interconnessione tra reparti di dimissione e paziente, tra centri hub e spoke, e tra specialisti diversi.
67.000 persone affette da scompenso cardiaco cronico (70% ha più di 3 patologie)
12.000 persone sono ricoverate ogni anno, di cui circa il 15% effettua due o più ricoveri
Angioplastica percutanea (PTCA) entro 90 minuti in Infarto miocardico acuto: 63% (valori tra i più alti a livello nazionale, superiori a Veneto e Lombardia. Media nazionale: 52%)
Mortalità a 30 giorni per episodi di Infarto miocardico acuto: 8.3% (Media nazionale: 9.2%)
Mortalità a 30 giorni per bypass aortocoronarico: 1.0% (media nazionale: 2.1%)
Mortalità a 30 giorni per scompenso cardiaco: 8.7% (media nazionale: 10.7%)